Il ritorno … alla mediocrità

Mi stupisco, molto, dello stupore!
Mi scandalizzo , tanto, per coloro che gridano “che scandalo!”
Mi fanno ridere, non poco, coloro che ironizzano sul problema.

Per non parlare di quanti, in realtà, mi fanno incazzare! Tanto!

La notizia di questi giorni, divincolandoci tra gli spread, gli up&down dei mercati, ammazzatine da sicilia di Camilleri, e “sarate scazzose” alla Vespa, è quella dei furbetti di Cortina!
Simpatici, molto simpatici i trend di crescita registrati tra le gioelleri, (il titolato +400%) i bar (un quasi lieve e onesto +40%) e simili.
Si è  gridato allo scandalo e qualcuno, due onorevoli, per cosa poi si debba loro questo onore è argomento di discussione di massa, la Santainché? e l’AAA Cicchetto, si sono permessi di sollevare un pò di polvere.
Per cosa?

Vorrei chiedere loro per quale assurdo motivo si sono lamentati e di cosa. Fino a prova contraria le forze dell’ordine hanno solo fatto il loro dovere, quello per cui sono pagate dal sottoscritto e da tutti quei minchioni che pagano le tasse… si si.. ho scritto proprio minchioni, nel senso siculo di fessi, stolti, ingenui.

Perchè è questo il modo di etichettare coloro che fanno solo il loro dovere da cittadini. In Italia, chi evade, non è un criminale, ma un furbetto! Questa forma mentis italicamente radicata nella penisola, dal nord operoso al derelitto sud, è una delle caratteristiche più singolari di questo paese. Questa Italia è il paese della creatività e dell’ignoranza, ne sono sempre più convinto. Non credo si possano spiegare diversamente l’italico e insuperabile grado di sopportazione e le punte elevate di creatività che riusciamo a sfornare. Non siamo un popolo capace di fare rivoluzioni, abbiamo sempre subito, storicamente, la posizione dominante e il popolo oppressore ma abbiamo avuto anche personalità di spicco in grado di comandare e influenzare molti paesi e molte persone.
Dopo il glorioso impero romano siamo sempre stati vassalli e feudi. E di Roma abbiamo solo tenuto il peggio, le nefandezze dell’ultimo impero, la corruzione e la logica clientelare. Temo che il marchio che ci siamo creati, italico, non lo riusciremo a pulire e riverginizzare con l’attuale governo Monti. Il Professore deve comunque lottare, parlare e mediare con la classe politica, pd, pdl, lega, udc etc etc, o più semplicemente la Grande DC camuffata, che ci ha portato in questo stadio, involutivo e forse irreversibile, con 30 anni di politica del nulla. Hanno permesso che le caste, parola ormai inflazionata, prendessero sempre più potere inserendosi anche negli organi decisionali e legislativi. Non si possono toccare i tassisti, perchè bloccano le città. Non si possono toccare i farmacisti, non parliamo dei notai e degli avvocati!! Non si possono autotoccare i politici, o diventerebbero ciechi! Ognuno difende il suo orticello. Nessuno ha avuto il coraggio di fare mosse ardite, quelle che ti fanno perdere il consenso, semplicemente perchè sarebbe giusto farle. La politica intesa come arte, perchè io così la immagino utopisticamente, come arte al servizio del cittadino e di tutti coloro che lavorano e fanno parte attivamente di uno stato, è forse una pura illusione.
Il potere logora chi non lo ha, ma anche chi lo detiene non è immune.

vedremo

150 anni di .. Itaglia

Le celebrazioni per i 150 anni dell’unità d’Italia mi hanno un pò stupito. Non credevo che questo senso nazionale fosse così diffuso in un paese come il nostro, lacerato da una classe politica che reputo non degna, di destra o di sinistra non cambia tanto, o almeno non nella sostanza..
Invece devo ammettere che dalla gente comune, non da tutti ovviamente, ma da tanti, più di quelli che immaginavo è stata una ricorrenza sentita. Ieri girando per la  Milano ho visto, in maniera inaspettata, tante persone di diversa età e classe sociale, mostrare con una punta di orgoglio qualcosa di italiano. Ho visto la vecchietta vestita bene con una sciarpina tricolore, una signora come tante con una spilla tricolore attaccata alla giacca e con una bandierina italiana, accompagnata dal marito anche lui con la spillina dell’Italia sulla giacca, dei liceali (almeno credo) che approfittando del giorno in più di vacanza, si sono visti fuori per le vie della città anche loro con le bandiere disegnate sul viso o con qualche riconoscimento nazionale; ho visto tante , veramente tante, bandiere italiane appese alle finestre, pendenti dai balconi, ho visto anche un’ambulanza passare per le strade a sirene spiagate, con due bandierine sventolanti attaccate agli specchieti retrovisori.. come se avessimo vinto i mondiali!!… Per non parlare dei social network friends, tantissimi hanno postato una bandiera, una frase o hanno cambiato la propria immagine sul profilo sostituendola con quella della bandiera italiana o con qualcosa riguardante questo paese che in fondo amiamo e odiamo…e tante altre, che non mi aspettavo. Se lo hanno fatto per noia, per moda o perchè in molti lo avevano fatto non so.. certo la certezza che sia stato un dettato da un forte sentimento nazionale non la potrò mai avere, ma mi piace pensarlo..

Personalmente credo che la frase più opportuna per descrivere questo giorno sia la seguente:
“Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta lì ad aspettarti”, di Cesare Pavese.

 

Fare consapevolmente la cosa sbagliata

Razionalmente, molto razionalmente, penso e ripenso a quello che faccio e come lo faccio, giorno per giorno, settimana per settimana. Mi rendo conto che molte delle cose che faccio le faccio perchè le devo fare. Non tutte, per carità, non tutte, alcune le faccio perchè mi sento di farle, ma altre sono eseguite in maniera quasi metodica e inconsapevole guidate da un senso del dovere e della razionale consapevolezza dell’ “è giusto così”. Mi comporto e agisco in una determinata maniera perchè gli altri si aspettano che io faccia esattamente quello che è giusto fare, perchè non posso che essere così ed agire di conseguenza. Io sono il perfettino della famiglia, il preferito delle nonne (finchè ci sono state), il nipote di cui tutti si fidano, l’amico fidato, il cugino al quale raccontare i propri fatti perchè in grado di ascoltare, in grado di dare il consiglio giusto, in grado di capire il problema ed indicare la soluzione migliore… non quella adatta al caso, ma sempre la solita.. quella giusta, quella che deve essere seguita per fare la cosa giusta… questa maledetta parola “giusta” inizia a starmi decisamente antipatica, mi chiedo chi sia stato a profetizzare che la via per la serenità sia quella “giusta”, potrebbe essere anche quella sbagliata, irrazionale, dettata e guidata dagli istinti, e non è detto che sia quella giusta, non nel senso comune del termine.
non va bene… non può essere così, dopo un pò ti rendi conto diventa un peso, che grammo dopo grammo diventa insostenibile, fino a che non reggi più e allora che fai? Non credo ci sia una risposta, a meno di non darla razionalemnte, analizzando fatti, eventi e conseguenze, ma si ricadrebbe nel fare la cosa giusta…
Posso solo dire che sto acquisendo una forse insana consapevolezza del “giusto/sbagliato”… e inizia a piacermi.
A.A.A. Cercasi razionalmente sana e produttiva pazzia per uscire dal logico e dal dovuto.


La Russa – D’annunzio

La Russa: «Io come D’Annunzio»

Si riferisce per caso alla mancanza di una costola?????

Fonte corriere

Colluso… pronto all’uso!

Sarà forse una casualità, non so, ma certo c’è un motivo per sospettare.
Mi hanno fatto molto pensare le dichiarazioni di Maroni sulle infiltrazioni della mafia, ‘ndrangheta o camorra, tanto un nome vale l’altro, nel pudico e vergine regno del nord. Certo Saviano ci ha messo il “carico” per forzare questo concetto, associandolo alla santissima lega, che una volta, effettivamente, combatteva contro le illegalità di questo stato, almeno fino a che non è poi entrata a far parte dello stato.
in fondo Andreotti aveva ragione quando sosteneva che ” il potere logora chi non lo ha”. Perchè quei principi, discutibili sotto l’aspetto dell’unità nazionale, ma perfettamente condivisibili sotto l’aspetto etico, che aveva la lega all’inizio della sua avventura politico erano dirompenti. Il conflitto, il compromesso, la resa, il dilemma etico, sono emersi nel momento in cui un partito come quello è entrato ufficialmente nel governo, nelle istituzioni, nelle province e nei comuni. Mi chiedo se il compromesso con i clan non sia l’unico modo di emergere e provare a cambiare qualcosa. Anche se forse, una volta arrivati, non si vuole più cambiare niente.

La seconda affermazione di Andreotti, datata ma sempre attuale, è che ” a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!”
e quindi mi chiedo, Iovine lo dovevano prendere dopo 15 anni di latitanza, giusto giusto nei giorni caldi della polemica tra i due Roberti?

Sembra quasi un colluso pronto all’uso!
Avrà mica ragione Crozza quando dice ” ridatemi un Andreotti?”

Mi scusi avvocato Ambrosoli

Certi fatti non possono non essere noti a tutti.
La storia italiana e delle persone che hanno fatto questa Italia così come è adesso deve essere spiegata e compresa.
Il Video dura 1h40min, ma sicuramente è in grado di arricchire gli animi.

Antonello Piroso parla di Giorgio Ambrosoli:

http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50189064
Buona visione

e un grazie a Piroso, di cuore.

Campagna acquisto voti!

Copio e incollo dal professor “Billy”:

E’ PAZZO!!!! Prima i giornalisti, poi i magistrati, ora gli arbitri … Tutti di SINISTRA!!! COMUNISTI!!!
Se ci fossero davvero tutte queste persone di sinistra lui non sarebbe presidente del consiglio!

http://www.gazzetta.it/Calcio/SerieA/Milan/12-09-2010/berlusconi-milan-sfortunato-711109694212.shtml

Puttin d’ mammata

Berlusconi:”Putin è un dono del signore!!”

A quale Signore o Dio si riferisse è meglio non saperlo… certo mi chiedo per quanto tempo ancora dovremmo “ingoiare” queste inutili e stupide battute!

Flessibilità di un pezzo di ferro

Oggi è l’11 settembre.
Ieri! ma sono passati già 9 anni dall’attacco alle torri gemelle. La distanza temporale e le guerre, inutili come tutte le guerre, e i morti invano, mi sembrano essere una foto della stupidità del genere umano. Mi chiedo cosa altro debba essere necessario e cosa debba ancora capitare per infondere un pò di buon senso. Ma ormai sono pessimista. Basterà uno stupido prete che vuole bruciare il corano per scatenare una massa animata da fervore religioso per ammazzare qualche altra pedina.
Ci vorrebbe tuttavia un pò di flessibilità, parole tanto diffusa lavorativamente, ma non presente nella vita di tutti i giorni. Mi chiedo come mai qualcuno possa bruciare la bandiera degli stati uniti, come se nulla fosse, possa inneggiare alla guerra santa o farsi saltare in aria per qualche ideale religioso non comprensibile per me, ma non accetti che lo stesso comportamento venga ipotizzato dalla parte “nemica”. Perchè di nemico si tratta. Flessibilità di un pezzo di ferro!
Non che io voglia difendere gli stati uniti o qualche altra nazione, ma inizio a pensare che stanno esagerando, hanno un pò rotto le scatole, ad alcuni è permesso tutto e per altri esistono solo regole. E non è mia intenzione difendere quel prete, che poteva evitare questa futile e controproducente provocazione, ben consapevole di cosa può scatenare una dichiarazione di questo tipo.

Forse l’unico problema è la religione, che più che essere l’oppio dei popoli,  mi sembra essere la scintilla che fa scoppiare tutte le polveriere.

Volo Dell’Angelo

Altra tappa del mio viaggio in sicilia era la basilicata i motivi erano due, il film Basilicata coast to coast, che mi aveva positivamente impressionato e il volo dell’angelo.
Ma procediamo con ordine. Una della tappe prevedeva il soggiorno a Pietrapertosa, un borgo sull’appennino  lucano che sembra effettivamente un presepe. Incastonato nella roccia. Cerco un agriturismo, e ne trovo una che sembra fare al caso nostro, ai piedi del borgo e a 5 minuti dalla stazione di lancio. Telefono per prenotare ma il tipo non mi sembra tanto sveglio, ma mi fido. Qualche giorno prima di arrivare mi chiama per chiedermi conferma della data del mio arrivo, non si ricordava, e già questo mi preoccupava. Ma tant’è siamo arrivati. La strada per raggiungerlo era messa proprio male, molto sconnessa, piena zeppa di buche e ghiaia, diciamo non tanto gestibile con la mia “poderosa mangiakm” a pieno carico ma ci sono riuscito!! Ci fermiamo anche per cena, essendo un agriturismo mi aspettavo una bella scelta di prodotti locali, ma la discussione avuta per la cena è stata ai limiti dell’incredibile:

Io:” Allora cosa ci prepara per cena?”
Ristoratore:”Ma vi potrei fare un piatto di pasta”
Io:” Va bene, come?”
Ristoratore:”Lo potrei fare con il ragù di cinghiale”
Io:” oppure?”
Ristoratore:”solo ragù di cinghiale, sai devo andare alla festa di paese, mia mamma (la cuoca) è già andata”
Io:”ok… e per secondo?”
Ristoratore:” come secondo? ma per fare il secondo devo accendere il forno, poi diventa tardi!”
Io:” Capisco, ma non posso mica solo mangiare un primo? Scusi ma antipasto?”
Ristoratore:”Potrei fare un antipasto di salumi e formaggi locali e un primo, o un secondo?
Io:”Potrebbe andare, con un antipasto abbondante però!  Guido, tu preferisci il primo o il secondo”
Ristoratore:” No no, facciamo un primo che veramente per accendere il forno ci vuole tanto
Io:” Ok vista la scelta, facciamo antipasto e primo…”

Per fortuna i salumi erano buoni, ed il pecorino con cui ha completato il piatto era molto saporito; la pecca era l’impressione che avevamo di dar fastidio. Arrivato ad un certo punto della cena mi ero rotto talmente le scatole che mi alzavo da tavolo e mi andavo a prendere da solo quello che mi serviva, come acqua, bicchieri, posate, visto che l’unico bicchiere che avevamo lo usavamo per il vino. Anche il ragù di cinghiale era buono, e per fortuna la porzione di pasta era tale da soddisfare la nostra fame da una giornata di viaggio. A fine pasta l’ultima chicca:
Io:” Senta ma per dolce o frutta cosa possiamo prendere?”
Ristoratore:” Anguria”
Io:”Oppure??”
Ristoratore:”Anguria”
Io:” Bene… facciamo Anguria”.
Direi che può bastare:).

la mattina seguente mi sveglio euforico,  era il giorno del volo. Facciamo colazione, latte caffè, marmellate fatte in casa ed il padre del ristoratore, persona di una categoria differente e con una certa abilità a trattare con i clienti che mi ha fatto quasi dimenticare la cena.

Fatta la colazione, doccia lasciamo i bagagli e saliamo al paese. Prendiamo i biglietti, andiamo alla stazione di lancio, aspettiamo il nostro turno. Ci vestono, ci legano e si parte. La sensazione provata è quella di volare, non senti l’imbracatura e non la vedi, perchè sei a pancia sotto, vedi la vallata tra i due paesi, senti il rumore del vento, della carrucola che ti porta in volo appeso ad un filo. Non ho avuto paura neanche per un secondo, mi sono gustato il panorama, il brivido del volo per i 1500m di cavo che ti portano da un paese all’altro, ma è durato un attimo e mi è rimasta la voglia di rifarlo, e credo che lo rifarò.
Ho anche fatto un video, peccato sia penoso sia per le riprese che per l’audio, ma può dare una seppur vaga idea di quello che si vede.
p.s. Il volo è andata e ritorno, ma il tratto più bello è da Castemezzano a Pietrapertosa, quindi io consiglio a tutti di scegliere come stazione di partenza Pietrapertosa, così da gustarsi il volo più bello per secondo.

L’Aquila Impagliata

Ieri, per ferragosto, sono passato da l’Aquila. Volevo passare per vedere con i miei occhi lo stato della città. Ero curioso, volevo capire perché non si parla più del terremoto, o meglio se ne parla solo al passato o solo per vantarsi di una ricostruzione lampo, di una gestione dell’emergenza, che tutta l’europa ci invidia. Almeno così dicono i mezzi di disinformazione di massa, per questi sicuramente siamo ai primi posti nel mondo. Il tg parla solo bene dell’operato del governo e della protezione incivile. Dovevo vedere, avere una mia idea oggettiva, creata sul campo. Ieri me la sono fatta. E non é stato bello, per niente.
Siamo arrivati verso le 18, c’era ancora luce. Nella salita verso il centro rimanevo incolonnato con le altre macchine e mi guardavo intorno, c’erano tanti palazzi sventrati, crepati lungo tutta la facciata, e c’era silenzio. Si sentiva solo il rumore dei motori delle macchine in coda. Niente altro. Arriviamo vicino al corso principale, pattugliato da ‘ragazzi’ dell’esercito. Lasciamo le moto ed entriamo. Non riusciamo neanche a parlare, camminiamo per la via principale, l’unica percorribile. Intorno sembra di essere in uno scenario postbellico da film ‘ammericano’. Il silenzio é quasi totale. Ci sono solo dei turisti minchioni, come noi, che fanno qualche foto. Si sente qualche click ogni tanto, click, click. Di gente che come me scatta una foto, ma senza commentare. In pieno centro, la transenna che delimita la zona rossa é cadutta. Entro. In silenzio, e non sento nessun rumore. Vedo solo macerie, una ape 50 abbandonata, transenne, polvere, portoni disassati, senza la porta e silenzio, silenzio che mi inizia a dare fastidio, mi irrita, mi innervosisce. Inizia a montare dentro di me la rabbia, per quello di cui si vanta quel ****** del presidente del consiglio, per quello che si riesce a capire dai tg, per quello che non fa il partito democratico, che ormai mi delude sempre di piu’. Per questa Italia, che anche questa volta ha perso l’occasione di rimediare ad errori del passato e continua invece a commetterne di nuovi. E mi vergogno ancora un po’ di piu’ di appartenere a questa splendida nazione, che mi sembra come ‘Duefacce’… Mi chiedo solo se e quanto dobbiamo aspettare Batman… I Joker certamente non ci mancano!

Hai deciso cosa fare da grande?

Dopo un weekend tormentato, a causa di una bella intossicazione alimentare, ieri decido di uscire. Non mi interessava se non stavo ancora bene, o almeno non del tutto. Esco per un aperitivo con Wolf! Un mio caro amico, non lo vedevo da anni, non so bene quanti, ma almeno un paio, almeno!. L’appuntamento era alle 18.30 alle colonne, ma Wolf arriva in ritardo, ma neanche di ciò mi importava.  Mi metto le cuffie e mi sento un pò di musica. Mi sono rilassato, non lo facevo da tanto tempo, prendermi una bella mezz’ora di relax per sentirmi la musica, sono soddisfazioni anche queste!
Alla fine Wolf arriva accompagnato da una ragazza con un bellissimo bimbo di 5mesi  che ha animato, in maniera inaspettatamente discreta, la serata. Come lo ha fatto? Solo con i sorrisi, qualche lamento, ma veramente pochi, e con i la ricerca dei movimenti, con l’affanno e la fatica per afferrare un pezzo di carta, con gesti semplici insomma, ma naturali, e ti fanno rendere conto del valore della semplicità.
Parliamo un pò di tutto, anche perchè eravamo in  arretrato e tocchiamo vari argomenti. Parliamo di quello che abbiamo fatto negli anni appena passati e dei progetti per il futuro, sempre incerti ovviamente.

Parlo del mio progetto per i prossimi due anni e dei miei dubbi sulla mia attuale occupazione, parliamo della politica, del degrado italiano e della rassegnazione ormai non più latente in molti italiani. Wolf mi parla un pò della sua esperienza australiana, dell’idea che gli australiani hanno dell’italiano medio, del fare “truffaldino” dell’italiano, anche all’estero, dell’idea di furbizia che danno gli italiani, ovvero la ricerca con astuzia di una via alternativa per aggirare un qualsiasi ostacolo o blocco, legalmente o no, almeno così ci vedono. Ma tra le tanti frasi fatte o più o meno note, una in particolare mi ha lasciato un segno, perchè è evoluta, mutata.
Mi ha detto:” Sai Roby, esiste ancora tra gli stranieri, e non solo in Australia, la frase tipica che ti dicono appena capiscono che sei italiano, ossia: ‘ Ahhh Italiani?!?! Pizza, Mandolino, Mafia e Berlusconi’; già sul fatto di associare Mafia e Berlusconi, ti fa capire l’idea che hanno con tale associazione”
Qui io ovviamente non potevo che annuire, tristemente, ma ha continuato.
“Sai, la cosa strana però che ho notato è che dopo le risate e le pacche amichevoli per l’affermazione, smettono di ridere, ti guardano seriamente in viso e ti dicono ‘ Ma come fate??’ e li smetti di ridere pure tu”.
Anche qui, ho dovuto dargli ragione, ma come facciamo? Me lo sono chiesto anche io, tante volte.

Alla fine della serata, che entrambi avremmo con piacere prolungato, sono arrivato ad una conclusione meditativa:

Wolf non sa bene cosa fare da grande, ma crede che io sappia cosa voglio fare,  ma neanche io sono del tutto certo di saperlo per me! E’ proprio necessario prendere una decisione?

Una Battaglia Persa

La noia, il muro di gomma, la mancanza di eventi significativi, la mistificazione della realtà, non saprei quale causa imputare alla mia assenza.

L’assenza di post e o di notizie da commentare è giustificata dagli eventi stessi. Quali?

Leggo di un pirla che gira in moto senza patente e senza casco, quando magari dovrebbe stare chiuso in qualche cella per reati vari ed eventuali.

Leggo di un presidente della camera dall’intelligenza superiore. Costui, a differenza mia, ha utilizzato 16 anni per comprendere con chi ha lavorato, con chi ha governato. E solo dopo 16 anni si è deciso a dire che  “ ha un concetto illiberale” o cose simili. Ma era sotto gli occhi di tutti, non ha voluto guardare fintanto che aveva un personale rendiconto, o forse, semplicemente, adesso che sente l’odore della vecchiaia nell’avversario ha deciso di alzare la testa per prendere il suo posto. Crisi istituzionale? Noo per fortuna esiste un mediatore, anche se di medio ha solo un dito.

Leggo una dichiarazione che dice “La mafia si è infiltrata nelle regioni e i politici non hanno vigilato”. Ma dai? Incredibile! Non avrei mai pensato potesse verificarsi una tale infiltrazione. Non avrei mai pensato che la costruzione/distruzione/ammodernamento della Salerno Reggio potesse durare così tanto, perché vi assicuro che ancora non è finita, e non finirà mai.

Leggo che si vuole mettere un bavaglio all’informazione. Come se fosse necessario farlo, basterebbe leggere tre giornali diversi per avere tre descrizione diverse della stessa notizia, con tre punti di vista differenti e tre colpevoli/vittime. Personalmente ritengo sia già abbastanza pilotata, le poche voci fuori dal coro sono additate di qualche -ismo, giustizialismo, “comunismo”, banditismo… giornalismo.

Leggo che la produttività del lavoro crolla, che le vendite della FIAT sono scese rispetto all’anno precedente del 30%. Chissà come mai vogliono andare fuori Italia a costruire.

Potrei continuare a leggere ma non so se è il caso.

Oggi non è giornata. Ha vinto la rassegnazione.

La qualità conta

Devo ammetterlo, ma ormai sto diventando un cultore della qualità, almeno per quanto riguarda alcuni dei piaceri della vita. Di recente la mia insofferenza verso i soliti posti dove si va a mangiare in pausa pranzo è sempre più evidente. Mangio perché devo mangiare, e talvolta anche male o troppo. Mi sa che è il caso di dire basta. La ricerca del posto dove mangi col valore di un tkt restaurant, e quello che ti danno ti danno!!

Oggi no, sono ritornato al Mangiari di Strada. Avevo voglia i mangiar bene e sano. E adesso spero di farvi venire fame anche se avete appena finito di mangiare…

Sono arrivato presto, c’era ancora poca gente e ho avuto il tempo di guardare l’offerta del giorno, perché non è sempre la stessa, varia in base a cosa hanno di fresco. Sono tentato dalle polpette, le guardo, sono una diversa dall’altra, non sono un prodotto seriale. Sembrano fritte, ma è una pura illusione e te ne accorgi dopo il primo morso. Sono fatte al forno ed impanate con del pangrattato fatto a mano, quindi ti capita di beccare un pezzo grosso di crosta di pane perché grattugiandolo è venuto così, un po’ più grosso. Prima di prendere le polpettine prendono una bella patata lessa. La mettono nel “passatutto” che la rende filante, una spruzzata di pepe nero, un filo di sale e l’olio, buono. Poi prendo anche una specie di bruschetta con del pomodoro e della ricotta fresca. Perché specie? Semplice. Il pane, non è il pane classico che trovi in giro, è una forma di pane di Matera, pane di casa, buono con la crosta spessa e con una certa consistenza, riesci quindi ad addentarlo senza dover raccogliere i pezzi dal piatto dopo ogni morso, e ciò rende la bruschetta un vero piacere. Ho accompagnato tutto con un bel bicchiere di vino rosso, ci voleva nonostante il caldo di questi giorni. Prima di prendere il caffè vado a salutare uno degli artefici, che mi fa assaggiare una bombetta pugliese appena tolta dalla griglia! Ho perso le impronte digitali per tenerla in mano, ma so già cosa mangierò la prossima volta!

In Corsica con una Bonneville

Finalmente! Dopo quasi un annetto dal viaggio a Capo Nord, ho rimesso in strada la “mangiakm”.

Niente di lontanamente paragonabile,all’ “impresa”, ma questa volta novità: in due sulla bonneville verso la Corsica.
Il viaggio è stato breve, siamo partiti il 2 giugno con rientro il 6. Il bello è stato l’assoluta mancanza di pianificazione. Si è deciso di partire venerdì, il 28,  quando abbiamo comprato il biglietto della Corsica Ferries a 111 euro andata e ritorno con moto, circa 55 euro a testa, buon affare!
La partenza è stata traumatica, avevamo la nave alle 8, e ci siamo messi in moto alle 4.30 di mattina! Freddo e rincoglionimento eccezionali! Ma alla fine siamo arrivati puntuali, alle 6.50 eravamo a Savona. Prendiamo la nave ed appena partiti ci mettiamo in cabina e dormiamo secchi 3 ore! Neanche il tempo di svegliare i cervelli e siamo a Bastia.
Attraversiamo il “dito” e ci dirigiamo verso Saint-Florent, ma facciamo una deviazione verso Nonza, a nord. I paesaggi e i panorami sono 1- Medusadecisamente sorpendenti, il sole è caldo ma non troppo, non si suda in moto. Il primo paesaggio e la prima spiaggia spettacolare la vediamo già a Nonza, dove si vede dall’alto una bella distesa nera. Troviamo una stradina non tanto asfaltata ma che ci permette di raggiungere la spiaggia di ciotoli neri, dove troviamo un numero spropositato di meduse blu spiaggiate, bellissime, che morendo sbiancavano!(foto 1)

La sera arriviamo a Saint-Florent, peniamo un pò per trovare una camera, ma la giornata ci ha già dato qualche immagine da ricordare. Ci siamo anche concessi una bella cena in un ristorante in centro con una terrazza sul mare, e per sul mare intendo che sentivamo le onde sotto di noi.

Il secondo giorno decidiamo di spostarci poco in moto. Dopo un’abbondante colazione, prendiamo un minitraghetto che da Saint-Florent ci porta alla plage du Loto. Arrivati lì, vediamo già un mare splendido, limpido, trasparente, pieno di pesci. La spiaggia è bianca e popolata da mucche enormi (con cacche proporzionate alle loro dimensioni) (Foto 2). Ma non ci fermiamo:) Decidiamo di andare alla spiaggia più “famosa”, la Saleccia. Anche questa spiaggia non è raggiungibile in moto, o almeno non con la mia, la strada quasi non esiste. Ci si arriva con una bella e salutare camminata di 60 minuti (almeno). All’andata passiamo per il sentiero interno, che poi troviamo allagato.. tragedia! Avevamo i tempi stretti perchè il traghetto al ritorno era alle 3.30! non potevamo perderci boschi boschi… Per fortuna arriviamo e ne valeva la pena. La spiaggia era grande, bianca,  pulita, con poche persone. Neanche il tempo di prendere fiato che eravamo già in costume e con i piedi a mollo. L’acqua era gelida, ma non potevo non fare il bagno! Il ritorno lo facciamo via spiaggia, bel percorso e con molte piante particolari, uno degli aspetti della corsica che ho apprezzato maggiormente.
Rientrati a Saint-Florent, prendiamo la moto e facciamo i 5o km che ci separano da L’Ile-Rousse, dove, neanche a dirlo, troviamo tutti gli alberghi pieni! Andiamo oltre e troviamo una specie di B&B, che penso non fosse ancora aperto, ma non conta. Ci danno una stanza, o meglio, un appartamento nel verde, a 50 euro, va bene così (Foto 3).

Il giorno dopo, il 4 giugno, andiamo in direzione di Porto. Passiamo da Calvi dove ci fermiamo solo un attimo, il tempo di perdere in corsa il poggiapiede della moto!! Sì, tra i due il più necessario, quello dal lato del cambio! Ovviamente tutto accade alle 12.45, desolazione da pranzo, tutto è sbarrato, e giustamente si spacca il bullone!! Sgrunt e doppio sgrunt! Non trovo niente aperto e decido di continuare. La strada costiera tra Calvi e Galeria è terribile, stretta, asfalto pessimo, rappezzato, sabbia, ghiaia, curve, strapiombi: fare questi 30 km senza poggiare il piede è stato quasi epico. Il panorama però ha giustificato la scelta della strada costiera rispetto a quella interna: spiagge isolate, raggiugibili solo via mare,  quasi dei fiordi, natura incontaminata (foto 4). Vicino Galeria, in un B&B Hotel Bar e chi più ne ha più ne metta, riesco a mettere una grossa vite di fortuna su cui appoggiare il piede, che terrò fino al rientro a Milano, per la quale devo ringraziare il marito McGiver della barista!
Arriviamo a Porto presto, verso le 5 del pomeriggio. Troviamo un tour via mare che parte per le calanche di Piana alle 18.30, troviamo un albergo valido ed economico (in 5 minuti) e scappiamo sulla barca; gita cara, 25 euro a testa, ma col senno di poi indispensabile. Le calanche sono da togliere il fiato, dolomiti rosse che sprofondano nel mare, un rosso vivo, acceso, esaltato dal tramonto, acqua limpida, piena zeppa di ricci di mare visibili appena sotto il pelo d’acqua come anche sul fondale.
La giornata si è conclusa con una bella cena a base di pesce in riva al mare, gustandosi un tramonto (scusate la sinestesia, so’ poeta!).  (Foto 5)
Il 5 giugno lasciamo la costa e andiamo da Porto a Corte, antica capitale della Corsica e unica cittadina universitaria. La strada per raggiungerla è  un susseguirsi di canyon e monti e curve, inaspettatamente con un buon asfalto. Si sale anche sino a 1500m s.l.m, l’aria è frizzante e pulita, ed è inebriante da fare in moto. Per strada incontro mucche, mufloni e maiali, ma fa parte della Corsica, bisogna fare attenzione. La sera a Corte troviamo una comoda ed economica sistemazione, e ci concediamo una bella cena in un ristorantino in centro, parlando di politica con dei corsi D.O.C., ma è meglio non scrivere gli argomenti trattati. L’ultimo giorno avevamo il vincolo di arrivare a Bastia entro le 2 per la nave di ritorno. Tuttavia, complici le strade più ampie e scorrevoli, abbiamo percorso in un attimo la strada e ci siamo concessi un ulteriore giro sul “dito” fino ad Erbalunga, bel paesino sul mare una decina di km a nord di Bastia, ne valeva la pena, mare splendido, ci tornerò.

Il viaggio è stato breve, ma era il primo viaggio in moto con la mia dolce metà, e di certo non sarà l’unico, abbiamo fatto il rodaggio!
La moto, poggiapiedi a parte (poi sostituito in garanzia a Milano), si è comportata bene anche a pieno carico.  La Corsica è stata una scoperta, ho apprezzato molto i panorami e la natura quasi ancora selvaggia (foto 6, sull’orlo di un canyon). Conoscevo poco o niente di questa bella terra storicamente contesa da italiani, francesi o dal dominatore di turno che cercava la supremazia nel mediterraneo; la sua storia è visibile, tangibile nei comportamenti e nei modi di fare dei corsi, che si sentono per niente francesi, e traditi dai genovesi, diversi dai sardi, insomma, semplicemente corsi.

Natura Maliziosa in Corsica

O sono l’unico a non vedere solo una roccia?

Esagero?

Gregoraci: «Fuori dal nostro yacht
Nathan Falco non è più sereno»

La ex showgirl parla del «terribile incubo»: «Il bambino ha risentito più di tutti di questo brusco cambiamento»

Elisabetta Gregoraci, preoccupata: “Nathan Falco soffre lontano dallo yatch”

Una persona normale, che lavora, che ha problemi normali, cosa dovrebbe dire se non un bellissimo e sonoro…

“Ma Vaffanculo, va’!!!!!!”

Mental Wash

Oggi giorno relax. Avevo solo un compito, quello di comprare delle burrate per una cena questa sera. Mi alzo per una volta senza la tanto amata sveglia, ma purtroppo un pò tardi.. alle 12!!
La giornata quindi inizia male, perchè dovevo correre al mercato mezzo rincoglionito! Faccio una colazione volante, butto dell’acqua sulla faccia (non poteva essere considerato un lavaggio) e corro al mercato con visibili i segni del cuscino. Arrivo dal “burrataio”  che mi urla: “mozzarelle di bufala, nodini di Barletta te ne servono? Olio buono? calabrese!! Vino toscano a 3 euro?” ma io non ascolto, e gli chiedo:” Burrate ne hai?”, lui :” no, le ho finite”… SGRUNT!!! e doppio SGRUNT!!!.
Allora insisto: “Ma come mai?” Lui:” guarda oggi me ne sono arrivate pochissime e le ho vendute subito”, mi rendo conto che non potevo farci niente, non mi andava di rischiare con altre burrate, decido di andare a comprare patate, cipolle e sedano e tornare dopo a prendere le bufale, devo pur portare qualcosa alla cena!
E proprio mentre prendevo i miei ortaggi, mi si avvicina un signore, distinto, avrà avuto tra i sessanta e settanta anni, con accento pugliese, ed inizia a sfogarsi:” Tutta colpa di Prodi!! Solo colpa di quel porco di Prodi”, rimango un attimo basito, perchè non riuscivo a capire a cosa si stesse riferendo, o forse erano ancora le piege del cuscino sulla faccia che indicavano un certo torpore mentale, ma mi ‘prendo di coraggio’ e gli chiedo il minimo indispensabile per farlo continuare: “Prodi?”.
Lui non aspettava altro: “Certo , è colpa di Prodi, una volta questo marcato era fatto solo da italiani, adesso è tutto di stranieri, marocchini e neri, hanno invaso il mercato, certo certo, facciamo entrare tutti, e si prendono le cose, tutti ‘sti stranieri!!”, avrei voluto digli che la legge che permette di entrare e che regola l’immigrazione si chiama Bossi-Fini (LegaNord e exAN), ma sono riuscito solo a domandare” Mi scusi, ma che c’entra Prodi?”. Ma lui era un muro di gomma fuori, e un dispensatore di slogan ben conservati e radicati. Non ascoltava, così riprese la litania di attacco a Prodi senza tuttavia rispondere alla semplice domanda. Era una battaglia persa!!

Per fortuna ho trovato le bufale…

Come vorrei sospettare anche io

Un ministro non può sospettare di abitare in un’abitazione in parte pagata da altri!”

Ma che bella frase. Ma soprattutto che cazzo vuol dire!!!
Io capisco che qualcuno possa prendermi in giro per il ponte sullo stretto, che qualcuno possa vendere come sano ed indispensabile il ritorno al nucleare, ma una frase del genere non è proprio accettabile.
Credo che solo in Italia si possano sentire delle simili giustificazioni. Una persona “normale” fa un mutuo e si compra una casa. Scajola non sa, poverino, chi ha pagato la sua casa.. sigh.. che tristezza. Ma fatti un giro in auto blu a 2ookm/h… tanto non ti levano neanche i punti sulla patente!!!

La fredda cronaca

Bene! Finalmente abbiamo finito questo giro elettorale. Il risultato è stato chiaro. Non è il caso di girare troppo attorno per dire chi ha vinto e chi ha perso, è lampante, sotto gli occhi di tutti.

Ci sono solo due vincitori. La Lega Nord e Nichi Vendola.

Ma partiamo dagli sconfitti. Nel PD, a parte la finestra veltroniana, la componente riformista e innovativa di tale partito non si è mai vista. Non è più riuscito a far breccia nelle persona ed ha resistito solo ed esclusivamente nelle regioni storicamente rosse. Ha smesso di fare politica seriamente, posto che abbia mai iniziato, ed ha perso il contatto con la gente, ed alla fine si sono visti i voti mancanti. Mi auguro anche che si rendano conto che è stata una sconfitta epocale, e che non si illudano di poter dire di essere un partito forte, radicato, perché molti lo hanno votato non per fiducia o per condivisioni ideologiche o di programma, hanno solo scelto il “meno peggio”. L’IDV non ha fatto il salto che speravano; è rimasto un partito con un seguito poco incisivo, a meno di accoppiamenti con il PD, non potrà arrivare ad essere numericamente significativo. Anche il programma incarnato da Di Pietro non sembra convincere più di tanto, è una pura opposizione sgrammaticata contro una singola persona. Discorso analogo anche per Casini&Company, che però sono più duttili, si alleano a destra o a sinistra in base ai propri interessi, ma di questo nessuno si è accorto, o forse nessuno ha voluto porre l’accento su questa flessibilità dimostrata nei fatti.  Anche il PDL credo debba essere messo tra gli sconfitti. Risulta decisamente ridimensionato dall’alleato interno, e non sembra essere più in grado di conquistare la leadership di voti, e direi che la mancata elezione di Brunetta a Venezia, dopo il 35% della lega, è un po’ una chiara indicazione di ciò che può accadere. La leadership di Silvio non si discute, è carismatico ed è in grado di attrarre e conquistare consensi, nonostante gli scandali, ma forse inizia a perdere qualche colpo. Credo infatti che adesso dovrà concedere alla lega più di quanto pattuito, ma non sono un indovino, vedremo che cosa succederà.  L’ultimo sconfitto è ideologico, il bipolarismo. In Italia non esiste, PD e PDL sono intorno al 26% cada partito, senza alleanze non vanno da nessuna parte!

Ritornando ai vincitori, sembrano due entità politiche totalmente differenti, ed effettivamente da un punto di vista programmatico lo sono anche, ma hanno una caratteristica comune, che si deve riconoscere, sono le uniche due organizzazioni politiche presenti in Italia. Ed è inutile fare conti di voti dicendo abbiamo quasi vinto, abbiamo quasi perso, ci siamo migliorati  o minchiate simili. La lega si è sempre più radicata al Nord (il Piemonte è stata una vera conquista!) e sta iniziando a porre le basi per una conquista territoriale anche in altri regioni perché è in grado di parlare con la gente. È in grado di fare politica a basso livello, di radicarsi nella testa, è stata in grado di mantenere le proprie posizioni senza cambiare orientamento a seconda di come tirava il vento. Ha capito che da sola non avrebbe ottenuto ciò che voleva e si è appoggiata al PDL ora e FI prima. Certo ha cavalcato anche qualche filone populista, come la colpevolizzazione dello straniero (cinese o nero di turno) per problemi legati anche al lavoro, alla crisi o “all’episodio del momento”, ma non è certo stata l’unica a farlo! Di sicuro però è quella che lo ha fatto meglio, e si vince anche con questi voti. Devo però dire che l’elezione della trota, a mio giudizio, è una caduta di stile, o meglio… una fotografia dei votanti che lascia poco da commentare, e anche la dimostrazione che si comportano loro stessi come chi hanno criticato per emergere, ma non diciamolo.
Il secondo vincitore è Nichi Vendola. Anche lui è un simbolo e anche lui è uno dei pochi che come la lega è in grado di fare politica reale, di parlare alle persone e dire qualcosa che poi è in grado di concretizzare. Non so quanto sia veramente comunista, secondo me è più una persona che agisce per la comunità, per il benessere di tutti nella sua regione, se questo è essere comunista, lui è stato in grado di adattare il suo modo di pensare al nuovo millennio, di renderlo moderno, di svecchiarlo. Ha ottenuto una seconda vittoria in una regione storicamente blu. Nel 2005 era stata considerata una anomalia, una saltuaria eccezione, ma è stato in grado di ripetersi, e forse è quello che tra i vincitori aveva il compito più difficile. Ma c’è riuscito. Bravo Nichi!

Basta! Avrò anche scritto tante fesserie, castronerie o minchiate che dir si voglia, ma mi sono sfogato!!!!


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